Negli articoli precedenti, abbiamo parlato di cosa serve per iniziare a produrre musica e dell’importanza dello studio di uno strumento musicale e della teoria musicale. Oggi vedremo come è strutturata una canzone pop, ma non temete, le nomenclature che useremo sono sono più o meno le stesse utilizzate nella musica elettronica, con alcune leggere differenze che spiegheremo più avanti.
Prima di addentrarci nelle strutture delle canzoni pop attuali, è fondamentale comprendere le varie parti che compongono una tipica composizione musicale. Ogni brano è una storia, narrata attraverso una sequenza di sezioni che creano un’esperienza sonora unica. Queste sezioni sono tipicamente di 8 misure e si ripetono per creare una produzione musicale. Quello che definisce una sezione musicale da un’altra è solitamente la melodia, che nel 99.9% dei casi, nel pop, è affidata alla voce. Iniziamo quindi a parlare delle varie parti che compongono una canzone.
Intro
L’intro è essenzialmente un’introduzione, una sezione unica che compare all’inizio del brano. A differenza del passato, è generalmente breve, composta da 2, 4, o al massimo 8 misure. In alcuni casi, può coincidere con la strofa, come nel caso di brani come “Hotline Bling” di Drake o “Empire State Of Mind” di JAY-Z ft. Alicia Keys. Altre volte può essere caratterizzata da un riff di chitarra o di basso, come in “Seven Nation Army” dei The White Stripes o “I Can’t Get No Satisfaction” dei The Rolling Stones, oppure può presentare una sezione completamente diversa, come nel celebre “Lose Yourself” di Eminem.”
Verse o Strofa in italiano
Il verse, chiamato strofa in italiano, rappresenta la prima parte del brano e svolge la funzione di narrare il testo. Solitamente, descrive ciò che troverà una conclusione nell’inciso o ritornello (Chorus in inglese). Ci sono casi in cui il verse ha una melodia così accattivante da diventare in un certo senso più importante dell’inciso stesso. In Italia, un esempio eclatante è “La canzone del sole” di Lucio Battisti, dove le parole “le bionde trecce e gli occhi azzurri e poi…” costituiscono effettivamente la parte più memorabile della canzone. Tuttavia, possiamo trovare molti altri esempi, come “Every Breath You Take” dei Police, “Imagine” di John Lennon, o “Hey Jude” dei Beatles.
In alcuni casi, la melodia del verse è così rilevante da rendere superflua la presenza di un inciso. “La canzone di Marinella” di Fabrizio de André non ha un inciso, così come “Losing My Religion” dei R.E.M. e “Bittersweet Symphony” dei The Verve. Anche “If I Were A Boy” di Beyoncé, pur avendo un inciso, è di fatto la strofa cantata un’ottava sopra.
Pre-Chorus (USA) – Ponte in italiano
Il Pre-Chorus, chiamato Ponte in italiano, è una sezione melodica di transizione che precede il ritornello, creando un’anticipazione e preparando l’ascoltatore per il culmine della canzone. È importante notare che il termine Pre-Chorus è utilizzato principalmente negli Stati Uniti, dove Bridge ha un altro significato. In Italia, questa parte della struttura di una canzone è comunemente chiamata “Ponte”. Di seguito, alcuni esempi:
- “Dance The Night” di Dua Lipa: “Cause every romance shakes and it bends…”
- “Is It Over Now?” di Taylor Sweet: “Let’s fast forward to three hundred takeout coffees later…”
- “Chemical” di Post Malone: “You break me, then I break my rules…”
- “Eyes Closed” di Ed Sheeran: “I pictured this year a little bit different when it hit February”
- “Baby Don’t Hurt Me” di David Guetta: “And you make me feel like it burns, and it hurts, uh”
- “Anche Stasera” di Sfera Ebbasta & Elodie: “E sco*mo tutta la notte…”
- “Something Just Like This” di The Chainsmokers & Coldplay: “I want something just like this Doo-doo-doo, doo-doo-doo…”
- “Watermelon Sugar” di Harry Styles: “Pre-Chorus: Breathe me in…”
- “Uptown Funk” di Mark Ronson ft. Bruno Mars: “Pre-Chorus: Girls, hit your hallelujah (ooh)…”
- “Blinding Lights” di The Weeknd: “I look around and Sin City’s cold and empty (oh)”
- “Levitating” di Dua Lipa ft. DaBaby: “Post-Chorus: You want me, I want you, baby, my sugarboo, I’m levitating…”
Ritornello/Inciso o Chorus
Il ritornello è la parte che contiene il motivo “principale” di una canzone. Seguendo la tradizione sanremese, evidenziata da artisti come il compianto Toto Cotugno con “L’Italiano”, Diodato con “Fai rumore”, e Mahmood e Blanco con “Brividi”, l’inciso deve avere una melodia che contiene delle note cantate in un range più alto rispetto alla strofa. Anche in un contesto internazionale, esistono numerosi esempi di incisi “esplosivi” come “Call Me” di Blondie, “I Wanna Dance with Somebody (Who Loves Me)” di Whitney Houston, “Titanium” di David Guetta ft. Sia, “Firework” di Katy Perry, e moltissimi altri.
L’inciso, in alcuni casi, potrebbe non essere esplosivo, ma per definizione, deve essere memorabile, orecchiabile e cantabile. Esempi includono “Piece of Your Heart” di Meduza, “Rehab” di Amy Winehouse, “Sunflower” di Post Malone e Swae Lee, “Girls Like You” dei Maroon 5 ft. Cardi B, “Light My Fire” dei The Doors, il meraviglioso “Black Hole Sun” dei Soundgarden, e molti altri.
Post Chorus
Il Post Chorus è una sezione introdotta dopo il ritornello o Inciso che aggiunge un elemento distintivo alla struttura di una canzone. In “Save Your Tears” di The Weeknd, ad esempio, il post-chorus segue ogni ritornello, caratterizzato da una variazione melodica e lirica che arricchisce l’esperienza emotiva. Ecco altri esempi:
- Blinding Lights – The Weeknd: Post-Chorus: “La parte strumentale può essere considerata un post-Chorus…”
- Don’t Start Now – Dua Lipa: Post-Chorus: “Don’t show up, don’t come out, don’t start caring about me now…”
- Shape of You – Ed Sheeran: Post-Chorus: “Oh, I, oh, oh, I, oh, I, oh, I, oh, I, oh, I, oh, I…”
- Can’t Stop the Feeling – Justin Timberlake: “I can’t stop the feelin'”
- What Is Love – Haddaway: Vocalizzi dopo l’inciso.
- Smells Like Teen Spirit – Nirvana: Dopo l’inciso: Yeah, Hey, Yeah
- Bad Romance – Lady Gaga: “Rah, rah-ah-ah-ah Roma, roma-ma”
Special (Bridge in USA)
La sezione che appare una sola volta nella canzone è comunemente definita “Special” in Italia, mentre negli Stati Uniti, come riportato in diversi articoli, ad esempio sul sito della famosissima Berklee School, viene definito come una parte dove la musica e la melodia prendono una direzione diversa dal resto della canzone, creando un contrasto che mantiene l’attenzione dell’ascoltatore.
Ci sono moltissimi esempi come evidenziato in un articolo di Billboard “The 100 Greatest Song Bridges of the 21st Century: Staff Picks” dove potrete ascoltare i migliori 100 Special del XXI secolo qui ne indichiamo qualcuno:
- “Someone Like You” – Adele: Bridge: “Nothing compares, no worries or care…”
- “Bad Romance” – Lady Gaga: Bridge: “Walk, walk, fashion baby…”
- “Bohemian Rhapsody” – Queen: Bridge: “I see a little silhouetto of a man…”
- “Someone You Loved” – Lewis Capaldi: Bridge: “And I tend to close my eyes when it hurts sometimes…”
- “Shallow” – Lady Gaga & Bradley Cooper: Bridge: “Vocalizzo di Lady Gaga”…
- “Houdini” – Dua Lipa: Special: Parte Strumentale prima dell’Outro.
Outro
L’Outro, abbreviazione di “outroduction,” è la sezione finale di una canzone. In molte canzoni pop, l’Outro spesso svolge il ruolo di chiudere il brano in modo memorabile. Gli artisti possono optare per una ripetizione di temi chiave, cambiamenti dinamici o altre scelte musicali che contribuiscono a creare un’esperienza di ascolto completa.
Ecco alcuni esempi molto famosi di Outro:
- Hey Jude – The Beatles: Outro: “Nah, nah nah, nah nah nah, hey Jude…”
- Bohemian Rhapsody – Queen: Outro: “So you think you can stone me and spit in my eye? So you think you can love me and leave me to die? Oh, baby, can’t do this to me, baby…”
- Hotel California – Eagles: Outro: Sezione strumentale di chitarra
- Fix You – Coldplay: Outro: La parte strumentale che include i cori “Tears stream down your face” può essere considerata un Outro perché porta alla fine del brano. In alternativa, possiamo considerarla uno Special e considerare “Lights will guide you home/And ignite your bones/And I will try to fix you” come Outro.
- Viva la Vida – Coldplay: Outro: Sezione strumentale di archi
- Heroes – David Bowie: Outro: Cori finali “We can be heroes…”
L’importanza di un Gancio nella musica Pop: Hook
L’hook in musica è una parte della canzone progettata per catturare l’attenzione e svolge anche un ruolo fondamentale nel successo commerciale di una canzone. Un hook ben realizzato può contribuire significativamente alla memorabilità e alla diffusione virale di una traccia, portando a un impatto duraturo sulla cultura popolare. Spesso, le canzoni con hooks potenti sono più inclini a diventare successi radiofonici e ad attrarre un pubblico più ampio. È spesso una frase o un segmento melodico memorabile, ripetuto più volte all’interno della canzone. L’obiettivo dell’hook è di essere accattivante e facilmente ricordabile, in modo che l’ascoltatore possa collegare immediatamente quel particolare elemento alla canzone.
L’hook può trovarsi in diverse sezioni di una canzone, come il ritornello, le prime righe di una strofa, il pre-ritornello o anche in parti strumentali. Può essere costituito da una combinazione di melodia, testo e ritmo che lo rende distintivo e potenzialmente virale.
Hook: Alcuni esempi
Un esempio noto di hook è presente nella canzone “I Will Always Love You” di Whitney Houston, dove il ritornello contiene l’hook principale con la frase “And I will always love you”. Questa frase è così potente e memorabile che diventa il punto focale della canzone. Molti riff di chitarra sono talmente evocativi da poter essere considerati Hook, pensiamo a Smoke On The Water dei Deep Purple oppure Cocaine di Eric Clapton, Walk This Way” degli Aerosmith o Back is Back degli AC/DC. L’Hook potrebbe non essere necessariamente un riff o una melodia ma anche un vocalizzo, (Katy Perry Roar) o addirittura un urlo (Blur in Song 2).
In italiano, il termine “Hook” può essere tradotto come “gancio”. Tuttavia, il termine “Hook” è spesso mantenuto anche nella lingua italiana per riferirsi specificamente a questo elemento particolare nelle canzoni, dato che il concetto di “gancio” descrive bene la sua funzione ovvero quella di “catturare” o “agganciare” l’attenzione dell’ascoltatore.
Struttura dei brani di musica EDM
La struttura di un brano EDM (Electronic Dance Music) o di altri generi di musica elettronica può variare significativamente rispetto a una tipica canzone pop. Naturalmente, dipende dal genere; ad esempio, la struttura di un brano Techno differisce da quella di un brano EDM commerciale, che può includere una melodia cantata e quindi contenere elementi già noti nei brani pop, come Verse, Pre-Chorus e Chorus. Esaminiamo ora le altre parti che notoriamente compongono un brano di musica elettronica mainstream.
Build-up
L’aumento graduale di tensione ed energia, spesso accompagnato dall’aggiunta di strati sonori, accelerazione del ritmo realizzati con passaggi di snare che passano da quarti, ottavi, sedicesimi e trentaduesimi più un uso creativo dei filtri, costituisce il build-up. Questa fase precede il drop, la parte più intensa del brano, e di solito si colloca tra il minuto e il minuto e mezzo. Nel genere EDM, è comune trovare un build-up prima di ogni drop. Vediamo alcuni esempi.
- Red Lights – Tiësto: Questa traccia presenta un build-up lungo e progressivo che culmina in un drop melodico e coinvolgente.
- Titanium – David Guetta ft. Sia: Il build-up in questa canzone è costruito su una crescita graduale di energia, con l’aggiunta di percussioni e sintetizzatori che conducono al potente ritornello.
- Do Or Die – Afrojack vs. Thirty Seconds To Mars: dopo “I tell the story goes”, un classico Snare Build Up.
- Clarity – Zedd ft. Foxes: Il build-up in “Clarity” è caratterizzato da un aumento progressivo delle armonie e degli effetti sonori, preparando l’ascoltatore per il ritornello esplosivo.
- Animals – Martin Garrix: Conosciuto per il suo impatto nelle piste da ballo, “Animals” ha un build-up iconico che conduce a un drop potente e trascinante.
Drop
Il drop rappresenta il momento di massima intensità, contraddistinto da un ritmo prominente, melodie accattivanti e potenti elementi sonori. È la fase in cui il pubblico balla e si emoziona maggiormente. Alcuni esempi di Drop famosi:
- “Satisfaction” – Benny Benassi: Celebre per il suo drop distintivo, caratterizzato da una potente linea di basso e melodie coinvolgenti.
- “Wake Me Up” – Avicii: Il drop in questa canzone fonde elementi di musica dance con influenze folk, creando un sound unico che ha reso la traccia molto popolare.
- “Scary Monsters and Nice Sprites” – Skrillex: Skrillex è noto per i suoi drop eclettici e potenti, e questa traccia ne è un esempio emblematico con suoni dubstep distintivi che hanno fatto la storia della musica elettronica.
- “Don’t Let Me Down” – The Chainsmokers ft. Daya: Questa canzone presenta un drop che combina melodie ipnotiche con elementi future bass, creando un mix accattivante.
- “Faded” – Alan Walker: Il drop di “Faded” è caratterizzato da un sidechain molto evidente e da un’atmosfera eterea e melodie emozionanti, creando un impatto emotivo sulla traccia.
Breakdown
Il breakdown è rappresentato da una riduzione di energia dopo il drop, spesso con melodie più dolci o atmosferiche. Serve come pausa tra le sezioni più intense. Un buon “breakdown” offre una breve pausa e un’opportunità per ripristinare il livello di energia della traccia dopo una sezione ad alta intensità. In queste fasi, spesso si rimuove la linea del basso, il kick (oppure si filtra) si riducono le percussioni e talvolta si arriva quasi al silenzio prima che l’energia inizi a crescere di nuovo.
Occorre sottolineare che molte tracce EDM possono deviare da questa struttura in base al genere specifico e allo stile dell’artista. Se prendiamo ad esempio All Nighter di Tiesto, il Build Up non è presente mentre per il resto siamo di fronte alla classica struttura che presenta un ritornello e un posto chorus che in questo caso, è lecito chiamare Drop.
Cosa significa struttura AABA?
Per completezza d’informazione, abbiamo ritenuto opportuno discutere della nomenclatura utilizzata per definire le varie parti che compongono una canzone. La suddivisione delle strutture musicali in lettere dell’alfabeto (come A, B, C, ecc.) rappresenta una convenzione pratica adottata da compositori, musicisti e produttori per identificare e organizzare le diverse sezioni di una composizione musicale. Questo metodo semplifica la comunicazione e la comprensione delle parti di una canzone durante il processo di scrittura, registrazione e produzione. Ad esempio, una canzone con struttura Strofa-Ritornello può essere indicata come ABAB (come nel caso di “We Are the Champions” dei Queen), mentre una struttura come ABABCB (come in “The Hills” di The Weeknd, “Hot N Cold” di Katy Perry, “Super Bass” di Nicki Minaj, e “Misery” dei Maroon 5) segue la sequenza strofa-ritornello-strofa-ritornello-special-ritornello. “Love the Way You Lie” di Eminem ft. Rihanna, con una struttura Inciso-Strofa-Inciso-Strofa-Inciso-Strofa, sarebbe indicata come B-A-B-A-B-A-B.
Le regole sono fatte per essere infrante
Usualmente, come abbiamo menzionato all’inizio dell’articolo, le strutture sono composte da blocchi di 8 misure. Tuttavia, anche in brani tipicamente mainstream, ci sono casi di strutture non convenzionali, basta ascoltare Dance The Night di Dua Lipa che non rispetta fedelmente la regola delle 8 misure. Le regole possono essere infrante anche dal punto di vista melodico come nel caso di “Cenere” di Lazza: la struttura è tutto sommato semplice, ma le strofe sono tutte diverse. Un altro elemento poco convenzionale e allo stesso tempo molto efficace è rappresentato dal break di due misure che precede l’inciso; troppo breve per definirlo un vero e proprio pre-chorus o un ponte, tuttavia, in casi simili, è sufficiente convenire su un nome convenzionale che faccia capire a tutti di cosa stiamo parlando.
In un contesto rap, la situazione si complica poiché non è sempre possibile identificare una melodia. Nel rap, un genere tipicamente ripetitivo, anche a livello armonico, diventa più complicato suddividere le diverse sezioni. Prendendo come esempio “Parole Vuote (La Solitudine)” di Tedua ft. Capo Plaza, possiamo individuare facilmente le strofe, un ponte che conferisce il nome al brano e un ritornello, seppur debole, dobbiamo ammetterlo. Sarebbe stato più incisivo se avessero potuto utilizzare l’intero inciso di Laura Pausini (chiedo scusa per la ripetizione voluta). Quello che abbiamo identificato come “special” è la parte eseguita con un flow diverso rispetto alle strofe.
Intro – Strofa 1 – Strofa 2 – Ponte – Chorus – Strofa 3 – Strofa 4 – Ponte – Chorus – Special – Ponte – Chorus
Strutture Musicali: Ispirarsi per Creare
Per concludere, vi suggerisco di analizzare e prendere spunto dalle strutture dei brani musicali, almeno inizialmente. Questo approccio vi aiuterà a comprendere come creare una composizione accattivante, rispettando i requisiti del genere che intendete produrre. Che si tratti di Tech House, Trap, Pop o Dubstep, esplorate i brani dei vostri artisti preferiti e iniziate copiandone la struttura. Vedrete che, passo dopo passo, acquisirete una comprensione approfondita delle caratteristiche di ogni genere, consentendovi di muovervi autonomamente. Ricordate, la personalità è sempre un elemento pagante; copiate solo per imparare.